Di Rosario Cauchi
Fonte: Siciliainformazioni.com
Le istituzioni locali e gli inquirenti hanno una certezza: in provincia di Enna, e nei territori limitrofi, compreso quello di Caltanissetta, la criminalità organizzata gestirebbe un business sempre più prolifico, quello delle cave, attive e dismesse.
“Abbiamo deciso – afferma il Prefetto ennese Giuliana Perrotta – di avviare un monitoraggio completo delle cave presenti sul territorio della provincia di Enna, si tratta, purtroppo, di un settore seriamente
interessato dall’incidenza criminale, come confermato dalle ultime indagini condotte da magistratura e forze dell’ordine”.
Tra le inchieste più importanti, quella denominata “Game Over” ha inciso proprio sugli interessi delle organizzazioni criminali sul mercato locale degli inerti.
“In questo territorio – afferma ancora il Prefetto – abbiamo almeno 53 cave attive e 80 dismesse, alcune di queste sequestrate direttamente alle organizzazioni mafiose”.
Il report prodotto, dunque, servirà da vero censimento non solo rispetto alle cave ma anche agli impianti di inerti.
“Proprio questi impianti – dichiara il Procuratore della Dda di Caltanissetta Sergio Lari – sono, in alcuni casi, gestiti da imprenditori vicini ai gruppi criminali, lo abbiamo capito anche a seguito di indagini condotte nei territori di Enna e Caltanissetta”.
Il magistrato, inoltre, si dice preoccupato dai pochi scrupoli dimostrati da simili gruppi in un settore tanto delicato.
“Siamo riusciti ad appurare – ammette Lari – che le cave dismesse sono, spesso, utilizzate come discariche abusive dove stoccare materiali altamente pericolosi per la salute, con in testa l’amianto”.
Caterina Chinnici, assessore regionale alle Autonomie Locali, non esclude, comunque, che le amministrazioni locali prive di veri sistemi di monitoraggio in questo ambito potrebbero anche subire sanzioni dalle autorità a ciò preposte.
“Stiamo cercando – dice l’assessore – di avviare un progetto tutto focalizzato sulla trasparenza anche in contesti strategici per l’economia regionale”.
Il monitoraggio di cave ed impianti di inerti, dunque, dovrebbe avviarsi nelle prossime settimane, a seguito di indicazioni giunte dal Ministero dell’Interno.
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