Il 48% dei cittadini siciliani considera peggiorata, negli ultimi tre anni, la situazione economica della propria famiglia. Sono appena 7 su 100 i pochi fortunati che possono dire migliorato il proprio tenore di vita nell’ultimo triennio.
È quanto emerge da un’indagine, condotta dall’Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis, che rivela nell’Isola un progressivo impoverimento della classe media a reddito fisso.
Ricorrenti sono anche alcune forme di sostegno intra-familiare (nonni, zii, genitori), che permettono di mantenere accettabile il tenore di vita di chi ancora studia o svolge saltuariamente lavori precari.
Secondo la ricerca diretta da Pietro Vento e realizzata dall’Istituto Demopolis, solo un terzo degli intervistati dichiara di giungere alla quarta settimana del mese con relativa tranquillità. Il 40% è costretto a diverse rinunce in alcuni periodi dell’anno; il 27% ammette di far molta fatica, ricorrendo spesso a risparmi precedenti o anche a prestiti per far fronte alle spese quotidiane.
La crisi ha colpito, negli ultimi mesi, diversi nuclei familiari che non molti anni addietro godevano di un accettabile tenore di vita. Si modificano così nell’Isola i comportamenti e le abitudini di consumo. Il 58% dei siciliani va alla ricerca di beni in saldo o di punti vendita più economici per l’abbigliamento. La maggioranza assoluta afferma di aver ridimensionato le spese per il tempo libero ed i pasti fuori casa; ma aumenta anche, per il 51%, la tendenza all’acquisto di prodotti alimentari più economici o in discount. Si accorciano ulteriormente i giorni di vacanza.
“I siciliani – afferma il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – appaiono molto preoccupati per il prolungarsi della crisi economica ed occupazionale, ma anche per l’assenza di serie politiche nazionali o regionali per lo sviluppo. Si avverte, tra i cittadini, una profonda disattenzione del Governo Berlusconi nelle politiche per il Sud, ma anche un gravissimo ritardo - da parte della Regione Siciliana - nella gestione dei fondi europei per lo sviluppo e per la crescita dell’occupazione nell’Isola. Crescono intanto le sperequazioni: mentre si incrementa il benessere delle classi ad alto reddito – conclude Pietro Vento - si assiste da mesi in Sicilia ad un progressivo impoverimento dei ceti medi ed all’estensione dell’area dell’indigenza”.
Ma chi sono nell’Isola i “nuovi poveri”? Secondo la fotografia scattata dall’Istituto Demopolis, sono oggi in difficoltà soprattutto i nuclei familiari monoreddito con figli e gli anziani con pensioni minime o sociali; in una situazione di debolezza appaiono pure i disoccupati e le giovani famiglie, spesso con un lavoro precario e senza immobili di proprietà.
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