Di Rosario Cauchi
In molti, questa mattina, davanti ai cancelli della raffineria di Gela parlavano di razzismo, di doppio trattamento, di scarsa considerazione.
Opinioni, anche veementi, raccolte fra i tanti lavoratori dell’indotto Eni che, proprio all’inizio della loro giornata, si sono trovati di fronte ad un’inattesa sorpresa.
Non era possibile, per loro, accedere al parcheggio di moto e motorini: l’autorizzazione, attraverso uno speciale cartellino, spettava esclusivamente
Il motivo del divieto di accesso non è stato comunicato né agli operai né ai sindacalisti.
“Davanti a queste forme di razzismo sul posto di lavoro – commenta uno dei molti lavoratori davanti ai cancelli dello stabilimento – non si può che rimanere basiti. L’Eni ci tratta come esseri inferiori, non solo non vengono coperte le spese per i controlli alla nostra salute ma, adesso, non possiamo neanche parcheggiare i motorini o le vespe a fianco dei mezzi appartenenti ai loro dipendenti”.
I lavoratori, già nelle prime ore della mattina, davanti al divieto di accedere all’area parcheggio: si sono schierati di fronte ai cancelli per protestare.
Un’ora di trattativa e il blocco, almeno per oggi, è stato eluso.
“Sono convinto – dice un sindacalista – che il problema, purtroppo, si ripresenterà anche domani. Ma è mai possibile che simili decisioni non vengano comunicate neanche ai sindacati? Questo comportamento dei vertici della raffineria di Gela rischia, veramente, di accendere animi già frustrati dall’assenza di lavoro”.
Nessuno degli operai dell’indotto, infatti, ha voluto cedere davanti al diniego di accedere al parcheggio.
“Noi non accettiamo – dice un lavoratore della operativa Comeco – un trattamento da subordinati. Perché dovremmo rischiare di non ritrovare moto o motorini al termine del nostro turno? E’ chiaro che senza un controllo, questi mezzi diventano preda di tutti. Noi abbiamo lottato per ottenere un diritto che ci viene sottratto nel corso di una notte. Non accettiamo una classificazione fra lavoratori: fra chi sta in seria A e chi, invece, milita in B o C”.
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