martedì 18 gennaio 2011

Gela, lavoro: nove operai dell'azienda Sicilsaldo sul piede di guerra

 Fonte: Siciliainformazioni.com
 Di Rosario Cauchi

Un picchetto spontaneo innanzi ai cancelli della società di metalmeccanica e costruzioni gelese “Sicilsaldo srl” è stato organizzato da nove lavoratori licenziati dall’impresa.

“Non riusciamo a capire - dice Sergio Fichera uno degli operai destinatari del provvedimento - perché l’azienda ci abbia chiuso la porta in faccia nonostante una sentenza del Tribunale di Gela ci riconosca il diritto al reintegro nel posto di lavoro”.
La

vicenda dei nove dipendenti, infatti, si protrae da tempo, al punto da aver raggiunto le aule di tribunale.

“Tutte le decisioni giudiziarie - continua Fichera - ci hanno sempre dato ragione ma i vertici dell’azienda, proprio oggi, ci hanno comunicato che, al momento, dopo essere stati riassunti siamo nuovamente stati licenziati”.

I dirigenti della “Sicilsaldo srl”, che preferiscono non rilasciare dichiarazioni, hanno comunque offerto agli operai interessati dai licenziamenti la possibilità di alcuni periodi di lavoro in Algeria, nazione nella quale l’azienda conduce diversi lavori.

“Ma come dovremmo fare a trasferirci in maniera repentina -  ammette Fichera - senza avere alcuna certezza e a condizioni, anche economiche, che non ci consentirebbero di poter mantenere le nostre famiglie?”.

“La vertenza Sicilsaldo - dice Orazio Gauci segretario provinciale della Fiom Cgil - non è semplice da risolvere, soprattutto a causa di rapporti ormai difficili da rinsaldare fra lavoratori e società, i dirigenti hanno, infatti, deciso di chiudere un settore di attività, quello della costruzioni di impianti, e a pagarne le spese sono stati nove lavoratori con contratti a tempo indeterminato, con famiglie e mutui a carico”.

Non appare, dunque, immediata la conclusione di questo aspro confronto fra operai licenziati, che adesso temono anche di perdere la salvaguardia retributiva assicurata dalla mobilità, e vertici aziendali.

“Ci troviamo di fronte ad un vero calvario - conclude Sergio Fichera - siamo troppo giovani per avviare le pratiche per la pensione e troppo vecchi per richiedere ad altre aziende un posto di lavoro”.
Intanto, i manifestanti hanno deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine per ottenere l’accesso agli impianti.

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