domenica 20 marzo 2011

Vincenzo Campo, segretario nazionale Fillea Cgil: "l'edilizia in Sicilia non arretra ma manca un vero sviluppo"

Fonte: Siciliainformazioni.com
Di Rosario Cauchi

Il settore edile, in Sicilia, costituisce una fondamentale dimensione economica: la crisi generale non lo ha di certo risparmiato, ma l'intera struttura sembra reggere.
“Il vero problema di questo comparto – dice Vincenzo Campo segretario nazionale della Fillea Cgil – concerne la sua incapacità nel produrre uno strutturale sviluppo”.
Secondo il sindacalista, infatti, pur in presenza di importanti imprese che competono sul mercato nazionale,
l'isola non riesce a trarne un vero beneficio.
“Troppo spesso – continua – ci troviamo ad affrontare contesti veramente preoccupanti, con lavoratori pagati meno di quello che viene indicato in busta paga o, addirittura, costretti a versare di propria tasca i necessari contributi previdenziali”.
Stando al sindacato, l'uscita dai parametri di ciò che prescrivono le norme nazionali si lega a scarsi controlli, resi ancor più sporadici dall'esiguo numero di ispettori del lavoro in forza alle aziende sanitarie territoriali.
“L'assenza di vere e capillari ispezioni – ammette Vincenzo Campo – non ci lascia per nulla tranquilli, sembra, però, che l'argomento non interessi le istituzioni preposte, tutt'altro”.
Purtroppo, soprattutto negli ultimi decenni, il boom delle costruzioni ha contribuito ad attrarre le attenzioni di una criminalità organizzata, sempre più economica e sempre meno militare.
“L'edilizia – spiega l'esponete sindacale – è spesso sotto controllo, mi riferisco ad una tutela occulta assicurata da imprenditori vicini alle cosche mafiose o, in molti casi, alle imposizioni che gli operatori del settore si trovano a dover fronteggiare”.
Un simile sistema, infatti, avrebbe già da anni superato i confini siciliani per espandersi anche al nord: le estorsioni, secondo Campo, non hanno più una connotazione territoriale, ponendosi quale “tassa” obbligatoria anche all'interno di territori, in apparenza, estranei al fenomeno.
Ma il principale interesse del sindacato rimane quello della difesa dei lavoratori edili.
“Il sistema di garanzia – dichiara il sindacalista – deve essere migliorato; se, come accaduto anche in passato, i lavoratori denunciano irregolarità gestionali o, ancor peggio, la presenza criminale all'interno dei cantieri, il sequestro disposto dalla magistratura non dovrà gravare sugli stessi operai, per questa ragione presenteremo una proposta di legge nazionale che, coinvolgendo giudici, prefetti e Inps, tuteli l'occupazione dei denuncianti”.
La disciplina, che verrà resa nota fra qualche mese, è diretta conseguenza del lavoro condotto dall'ex procuratore della Direzione Nazionale Antimafia Pier Luigi Vigna.
Ma l'attenzione della Fillea non trascura neanche la gestione dei patrimoni, soprattutto immobiliari, sequestrati o confiscati alle organizzazioni criminali.
“Abbiamo scelto – conclude Vincenzo Campo – di aderire, anche in Sicilia, all'osservatorio nazionale sui beni sequestrati o confiscati alle mafie avviato dal sindacato, lo riteniamo uno strumento necessario al fine di tutelare beni che dovranno immettersi sulla strada dell'uso comune”.

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