Il successo democratico di De Magistris dimostra che la società, i cittadini, i giovani hanno la forza di sperare, sono loro che costruiscono il futuro. Napoli è una bella lezione di democrazia ai padroni dei partiti che, invece, sono e devono tornare ad essere luoghi di confronto, di dialogo, di crescita e di coltivazione di un sogno. Auguri a Pisapia e De Magistris. AUGURI ITALIA!!!
"Ho compiuto una scelta. Da sindacalista ed attuale componente della segreteria regionale siciliana della Fillea-Cgil, ho scelto di lottare a difesa dei diritti fondamentali dei lavoratori e di oppormi ad ogni forma di protervia criminale all'interno dei cantieri" (Ignazio Giudice)
lunedì 30 maggio 2011
sabato 28 maggio 2011
Casa: Cgil, 7 milioni giovani con genitori
Fonte: Ansa.it
venerdì 27 maggio 2011
Geremia II...l'Anas prende coscienza
FILLEA CGIL Caltanissetta
Via Pitagora, 19 – 93012 Gela
e-mail:filleacgilcl@libero.it – tel/fax 0933-823873
FRA 100 GIORNI VERRA’ CONSEGNATO IL PRIMO LOTTO DEL VIADOTTO GEREMIA II. INCROCIANDO LE DITA L’ANAS FRA QUALCHE SETTIMANA ASSEGNERA’ IL 2° CHE POTREBBE ESSERE COMPLETATO NELLA PRIMAVERA 2012. UNA POLITICA COESA, COME ACCADE A RAGUSA, POTREBBE OTTENERE MOLTO.
La Sicilia ha bisogno di infrastrutture moderne ed affidabili, nel senso, il più importante, di sicure ed efficienti. L’ANAS ha il dovere di dare rispose ad un territorio per troppo tempo offeso dal silenzio della politica e dalla incostanza dei governi regionali e nazionali. Oggi è un giorno importante per la provincia di Caltanissetta e anche per le province di Agrigento ed Enna che hanno una rete viaria molto simile alla nostra.
E’ un giorno importante perché inizia il conto alla rovescia per sapere l’inizio dei lavori del 2° LOTTO per la completa ricostruzione del viadotto Geremia II crollato più di 20 mesi fa. A settembre il 1° lotto sarà pronto e tra qualche settimana, se tutto va bene, sarà aggiudicato dall’ANAS il 2° e ultimo lotto i cui tempi di realizzazione non supereranno i 200 giorni. Se così sarà, e così ci hanno assicurato, nella primavera 2012 la città di Gela sarà celermente collegata a Caltanissetta e, proseguendo, alle autostrade per Catania e Palermo.
Vi è da fare uno sforzo collettivo e tanto le categorie regionali del settore delle costruzioni e trasporti della Cgil Siciliana, ivi compresa la stessa organizzazione a tutti i livelli, quanto una adeguata visione politico - istituzionale del territorio possono realmente accendere, e non far più spegnere, la sfida del progresso infrastrutturale e viario – turistico che darebbe un nuovo volto alla nostra città, all’intera provincia di Caltanissetta ed alla sua economia già fortemente provata dalla crisi dei Comuni che da anni non bandiscono opere pubbliche.
La Fillea CGIL, a tutti i livelli, saluta positivamente l’incontro che ieri si è realizzato su volontà del Sindaco di Niscemi, Di Martino, con il Sindaco di Gela, Fasulo, di Caltagirone Pignataro.
Il sindacato, anche durante le fasi congressuali dell’anno scorso, ha inserito quale priorià non più rinviabile il valore della coesione istituzionale e l’invito a prendere come modello la provincia di Ragusa, dove la politica riesce a trovare unità per i grandi progetti e soprattutto riesce a dialogare con i grandi investitori privati incentivandoli ad investire. Il sindacato si augura che questo metodo comportamentale delle istituzioni prenda piede per le mille emergenze che la nostra provincia affronta quotidianamente per evitare di piangerci addosso e restituire ai cittadini la SPERANZA DELLA NORMALITA’ e DELLE COSE GIUSTE.
giovedì 19 maggio 2011
Operazione "Tetragona"...l'edilizia ancora "nera"
Una vittoria dello Stato e degli imprenditori Gelesi liberi e normali. In Sicilia esistono 475 aziende confiscate di queste troppe chiudono. Difendiamo il valore della confisca. La migliore risposta ai mafiosi nei cantieri.
L’italia da 24 ore conosce il volto imprenditoriale antimafia di tanti imprenditori Gelesi che hanno deciso di dire basta alla pressione organizzata e gestita dal crimine. La mafia è un fenomeno capace di contaminare il tessuto sociale, inquinare le imprese, condizionare appalti e pezzi importanti di economia, imporre le forniture di materiali per l’edilizia, rendere permeabili gli enti pubblici.
L’operazione TETRAGONO rende giustizia a quanti a vari livelli, magistratura, forze di polizia e guardia di finanza, con dedizione hanno dedicato anni del proprio tempo a capire come si riorganizzavano le famiglie mafiose gelesi e , soprattutto, a cosa servivano i proventi illeciti di droga ed estorsioni.
Tutto viene riciclato in imprese edili mafiose, riconfermando l’edilizia il settore al centro degli interessi delle cosche mafiose e gli appalti pubblici la più grande passione del crimine non solo siciliano.
(Ignazio Giudice)
venerdì 13 maggio 2011
Sicurezza nei luoghi di lavoro, controllati oltre 1.300 cantieri in Sicilia
Fonte: Siciliainformazioni.com
Sono 1.316 i cantieri ispezionati in Sicilia, 1987 gli accessi complessivi, 532 le ditte sanzionate e 1391 i cantieri controllati. I risultati del primo anno di attivita' del ''Piano regionale straordinario per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro'', sono stati presentati oggi alla ''Vignicella'' nell'ambito della ''Giornata regionale della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro''.
''Abbiamo gestito e stiamo gestendo - ha sottolineato l'assessore regionale per la Salute, Massimo Russo - un programma di ispezioni, di formazione del personale e di assunzione di professionisti, perche' dobbiamo ripristinare la legalita', e dunque le regole, all'interno del settore. Ad un anno di distanza dall'adozione del primo Piano sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, si cominciano a vedere i risultati: sono diminuiti gli incidenti sul lavoro nelle imprese in regola. E quindi dobbiamo estendere il controllo anche a quelle non in regola. Con questo processo - ha concluso - non si tutela soltanto la legalita', ma si fa si' che emerga anche il lavoro nero gettando le basi per uno sviluppo corretto''.
Nel 2009 si erano registrati in Sicilia 84 infortuni mortali: 10 in agricoltura, 73 in industria e servizi e un evento mortale per dipendenti in ''conto stato''. Nel 2010 i dati tendenziali (diventeranno consolidati e quindi definitivi soltanto dopo 180 giorni dalla conclusione dell'annualita') parlano di circa 41 mila denunce di infortuni in Sicilia e 1452 denunce di malattie professionali. ''Nel primo anno di attuazione del Piano straordinario - ha spiegato il direttore generale dell'Asp di Palermo, Salvatore Cirignotta - la nostra Azienda ha raggiunto tutti gli obiettivi che erano stati assegnati grazie ad una perfetta sinergia tra tutti gli operatori del sistema.
A Palermo e provincia sono stati 171 i cantieri edili ispezionati, 190 le ditte controllate e 91 quelle sanzionate''. Oggi alla ''Vignicella'' e' stata anche presentata la prima ''Campagna regionale di comunicazione, informazione, formazione, promozione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro''. L'iniziativa rientra nell'ambito delle attivita' del Piano regionale straordinario per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Sono 1.316 i cantieri ispezionati in Sicilia, 1987 gli accessi complessivi, 532 le ditte sanzionate e 1391 i cantieri controllati. I risultati del primo anno di attivita' del ''Piano regionale straordinario per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro'', sono stati presentati oggi alla ''Vignicella'' nell'ambito della ''Giornata regionale della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro''.
''Abbiamo gestito e stiamo gestendo - ha sottolineato l'assessore regionale per la Salute, Massimo Russo - un programma di ispezioni, di formazione del personale e di assunzione di professionisti, perche' dobbiamo ripristinare la legalita', e dunque le regole, all'interno del settore. Ad un anno di distanza dall'adozione del primo Piano sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, si cominciano a vedere i risultati: sono diminuiti gli incidenti sul lavoro nelle imprese in regola. E quindi dobbiamo estendere il controllo anche a quelle non in regola. Con questo processo - ha concluso - non si tutela soltanto la legalita', ma si fa si' che emerga anche il lavoro nero gettando le basi per uno sviluppo corretto''.
Nel 2009 si erano registrati in Sicilia 84 infortuni mortali: 10 in agricoltura, 73 in industria e servizi e un evento mortale per dipendenti in ''conto stato''. Nel 2010 i dati tendenziali (diventeranno consolidati e quindi definitivi soltanto dopo 180 giorni dalla conclusione dell'annualita') parlano di circa 41 mila denunce di infortuni in Sicilia e 1452 denunce di malattie professionali. ''Nel primo anno di attuazione del Piano straordinario - ha spiegato il direttore generale dell'Asp di Palermo, Salvatore Cirignotta - la nostra Azienda ha raggiunto tutti gli obiettivi che erano stati assegnati grazie ad una perfetta sinergia tra tutti gli operatori del sistema.
A Palermo e provincia sono stati 171 i cantieri edili ispezionati, 190 le ditte controllate e 91 quelle sanzionate''. Oggi alla ''Vignicella'' e' stata anche presentata la prima ''Campagna regionale di comunicazione, informazione, formazione, promozione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro''. L'iniziativa rientra nell'ambito delle attivita' del Piano regionale straordinario per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
giovedì 12 maggio 2011
Come cambierà il sistema degli appalti in Sicilia. I punti salienti del ddl in discussione all'assemblea regionale
Fonte: Siciliainformazioni.com
Di Salvo Cataldo
L’aggiudicazione dei grossi appalti non più all’offerta più bassa ma a quella “economicamente più vantaggiosa”, l’istituzione di un “Fondo regionale per la progettazione” e un’attenzione in più verso quelle imprese che rispettano i contratti collettivi per il trattamento economico dei propri dipendenti. Sono alcune delle novità introdotte dal disegno di legge che ridisegna il sistema degli appalti pubblici in Sicilia e che, dopo l’approvazione in commissione Ambiente dell’Ars, attende il via libera anche dalla commissione Bilancio e dal comitato per la qualità delle leggi di Palazzo dei Normanni. Si tratta di una delle otto riforme di settore promesse dal governo Lombardo all’indomani dell’approvazione della finanziaria. Le norme, volute e condivise anche dall’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) avrebbero dovuto trovare posto nella manovra approvata da Sala d’Ercole il 30 aprile, ma alla fine furono stralciate e inserite in un apposito ddl ad hoc.
Su quell’impianto originario si sono innestate altre norme che hanno, di fatto, contribuito alla stesura di un vero e proprio testo unico sugli appalti. La proposta di legge ha ricevuto l’ok unanime dalla commissione presieduta da Fabio Mancuso.
“E’ una riforma che mette la Sicilia al passo coi tempi – spiega il parlamentare del Pdl -. Il Parlamento, con grande senso di responsabilità, sta dando alle imprese le risposte che da tempo attendevano”. Il cuore di una riforma che consta complessivamente di 27 articoli sta nel cambio di impostazione nel sistema di aggiudicazione degli appalti di valore superiore alla soglia comunitaria. Il nuovo meccanismo, previsto all’articolo 19, riguarda anche le forniture con un importo pari o superiore a un milione di euro. I criteri presi in esame per l’assegnazione dei lavori non saranno più soltanto economici, ma anche qualitativi: il 60% del punteggio finale assegnato a ciascuna impresa concorrente all’appalto deriverà, infatti, dall’offerta tecnica presentata. Nella valutazione di questa voce “almeno un quarto” del punteggio complessivo verrà attribuito “in relazione al costo del lavoro”. Il restante 40% verrà fuori dall’offerta economica (30%) e dai tempi di realizzazione dell’opera (10%). Il nuovo sistema dovrebbe porre un freno alla corsa selvaggia al ribasso, che spesso ha ripercussioni sulla sicurezza dei lavoratori e sulla qualità dell’opera. Resta la possibilità del ricorso al massimo ribasso, ma l’offerta vincente deve comunque essere la più vantaggiosa “sotto il profilo della qualità dei lavori realizzati e del rapporto con il prezzo a base d'asta”.
Introdotto anche un sistema di garanzia che mette al riparo la pubblica amministrazione da brutte sorprese, qualora ci si trovi di fronte a un ribasso superiore al 30%. Nel caso in cui si verifichi questa eventualità l’impresa sarà tenuta a fornire, oltre alle fidejussioni assicurative, altre fidejussioni bancarie per almeno la metà della percentuale eccedente.
Novità anche sul fronte del prezziario unico regionale per i lavori pubblici: le linee guida saranno dettate dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore per le Infrastrutture e la mobilità. Il prezziario resterà in vigore un anno prima dell’aggiornamento.
A vigilare sul rispetto delle leggi sul lavoro e su tanto altro ci sarà il neonato “Osservatorio regionale dei contratti pubblici, di lavori, servizi e forniture”. Si tratta di un ufficio speciale posto alle dirette dipendenze dell’assessore regionale per le Infrastrutture e la mobilità, con una dotazione organica di “almeno cinquanta unità facenti parte dell’organico regionale e senza oneri aggiuntivi a carico del bilancio”. L'Osservatorio regionale è lo strumento tecnico-gestionale della Regione per lo svolgimento di tutte le procedure d’appalto. A questo organismo, che era già presente sotto il nome di “Osservatorio per l'accelerazione e la qualificazione della spesa pubblica”, compete la raccolta delle informazioni relative all'intero ciclo di realizzazione dei contratti pubblici di lavori servizi e forniture (dalla programmazione dell’opera alla sua gestione, passando per l’esperimento della gara di appalto, l’affidamento, l’esecuzione e il collaudo).
L’altra novità introdotta dal ddl è quella relativa all’istituzione di un fondo di rotazione per la copertura delle spese di progettazione. Le risorse (200 milioni di euro per il 2011 e 300 per il 2012) sono riservate alla stessa Regione e agli enti locali. Il fondo verrà costituito attraverso i fondi Fas.
Tra le pieghe della riforma, inoltre, spunta anche l’istituzione di un albo unico regionale per i professionisti che operano nel mondo degli appalti con la pubblica amministrazione.
domenica 8 maggio 2011
C'era una volta un settore immune alla crisi. Prosegue la flessione dell'edilizia
Fonte: Siciliainformazioni.com
Di Rosario Cauchi
Una crisi che non sembra trovare alcuna soluzione affiancata da un'inversione di rotta, in senso negativo, in grado di protrarsi per oltre quattro anni.
Sono solo alcune delle caratteristiche che, suo malgrado, connotano quello che, fino a qualche anno fa, era un settore d'oro: l'edilizia.
“Dal 2008 al 2011 – si legge in un dettagliato rapporto reso pubblico dall'associazione nazionale dei costruttori – il settore delle costruzioni ha perso almeno 29 miliardi di euro”.
Una cifra che lascia poco all'immaginazione.
Solo nel settore dei lavori pubblici, da sempre considerato l'unica vera manna dal cielo, la flessione, calcolata fin dal 2004, giunge al 32%.
“Dall'inizio ufficiale della crisi – sostengono gli esponenti dell'Ance – i posti di lavoro persi ammontano a 180 mila, una piaga che non riusciamo veramente a guarire”.
In Sicilia, lo scorso anno, i lavori pubblici hanno generato un valore complessivo di 590 milioni di euro contro il miliardo del 2007.
Il 2011, del resto, prosegue sulla stessa scia degli ultimi anni: sono almeno 30 mila, a livello nazionale, i lavoratori edili che non hanno avuto modo di poter contare su una qualsiasi certezza salariale.
“Solo gli ammortizzatori sociali – prosegue il rapporto – hanno permesso di attenuare una crisi molto pesante.Tra il 2008 ed il 2010, il numero di ore di cig è praticamente triplicato, toccando quota 100 milioni e nei primi tre mesi del 2011, l'aumento è del 14%”.
I vertici di Federcostruzioni, addirittura, stimano che a fine 2011 i posti di lavoro svaniti nel nulla potrebbero toccare un livello veramente preoccupante: 500 mila.
“Purtroppo – ammette il componente della segretaria siciliana della Fillea Cgil Ignazio Giudice – tutti i dati resi noti dall'Ance sono profondamente veri, ma non in tutto. Quando si parla di posti di lavoro in meno, non si tiene conto che, spesso, gli operai dell'edilizia rimasti senza occupazione diventano, immediatamente, lavoratori in nero, pesando molto meno sui conti delle aziende”.
Stando al sindacalista, infatti, uno dei tasti più dolenti è la costante riduzione dei fondi rivolti ai controlli all'interno dei cantieri.
“Invito anche la Regione siciliana – continua Giudice – a riflettere sull'opportunità di investire nei controlli, si tratterebbe di una scelta essenziale: la scoperta di irregolarità, infatti, comporta il pagamento di sanzioni incassate direttamente dall'ente pubblico”.
Di Rosario Cauchi
Una crisi che non sembra trovare alcuna soluzione affiancata da un'inversione di rotta, in senso negativo, in grado di protrarsi per oltre quattro anni.
Sono solo alcune delle caratteristiche che, suo malgrado, connotano quello che, fino a qualche anno fa, era un settore d'oro: l'edilizia.
“Dal 2008 al 2011 – si legge in un dettagliato rapporto reso pubblico dall'associazione nazionale dei costruttori – il settore delle costruzioni ha perso almeno 29 miliardi di euro”.
Una cifra che lascia poco all'immaginazione.
Solo nel settore dei lavori pubblici, da sempre considerato l'unica vera manna dal cielo, la flessione, calcolata fin dal 2004, giunge al 32%.
“Dall'inizio ufficiale della crisi – sostengono gli esponenti dell'Ance – i posti di lavoro persi ammontano a 180 mila, una piaga che non riusciamo veramente a guarire”.
In Sicilia, lo scorso anno, i lavori pubblici hanno generato un valore complessivo di 590 milioni di euro contro il miliardo del 2007.
Il 2011, del resto, prosegue sulla stessa scia degli ultimi anni: sono almeno 30 mila, a livello nazionale, i lavoratori edili che non hanno avuto modo di poter contare su una qualsiasi certezza salariale.
“Solo gli ammortizzatori sociali – prosegue il rapporto – hanno permesso di attenuare una crisi molto pesante.Tra il 2008 ed il 2010, il numero di ore di cig è praticamente triplicato, toccando quota 100 milioni e nei primi tre mesi del 2011, l'aumento è del 14%”.
I vertici di Federcostruzioni, addirittura, stimano che a fine 2011 i posti di lavoro svaniti nel nulla potrebbero toccare un livello veramente preoccupante: 500 mila.
“Purtroppo – ammette il componente della segretaria siciliana della Fillea Cgil Ignazio Giudice – tutti i dati resi noti dall'Ance sono profondamente veri, ma non in tutto. Quando si parla di posti di lavoro in meno, non si tiene conto che, spesso, gli operai dell'edilizia rimasti senza occupazione diventano, immediatamente, lavoratori in nero, pesando molto meno sui conti delle aziende”.
Stando al sindacalista, infatti, uno dei tasti più dolenti è la costante riduzione dei fondi rivolti ai controlli all'interno dei cantieri.
“Invito anche la Regione siciliana – continua Giudice – a riflettere sull'opportunità di investire nei controlli, si tratterebbe di una scelta essenziale: la scoperta di irregolarità, infatti, comporta il pagamento di sanzioni incassate direttamente dall'ente pubblico”.
mercoledì 4 maggio 2011
Sciopero generale, la Cgil: "in piazza una Sicilia in profonda crisi"
Fonte: Siciliainformazioni.com
E’ una Sicilia in profonda crisi quella che va allo sciopero generale nazionale indetto dalla Cgil per venerdi’. Una Sicilia che ha visto peggiorare le condizioni del mondo del lavoro, “in assenza di provvedimenti del governo Berlusconi –ha detto la segretaria generale della Cgil Sicilia, Mariella Maggio, durante una conferenza stampa- ma anche per le inadeguate politiche del governo regionale”. Per chiedere misure per il lavoro e giustizia sociale, quindi un fisco piu’ equo e welfare, venerdi’ si terranno in Sicilia nove manifestazioni provinciali. “E’ uno sciopero- ha sottolineato la Maggio- che la Cgil offre a tutti, ai propri iscritti, ai non iscritti, agli iscritti agli altri sindacati.
Ci sono infatti dati incontestabili che riguardano una crisi che coinvolge tutti, rispetto alla quale cerchiamo di ottenere risposte”. Disoccupazione quasi doppia rispetto al dato nazionale (14,6% contro 8,7%); tasso di occupazione femminile inferiore al 20%; reddito medio procapiteinferiore del 35% rispetto alla media italiana: sono alcuni dei dati sulla crisi diffusi dalla Cgil. Che, nell’elaborato del Cerdfos, ricorda anche che la Sicilia detiene la maglia nera nella classifica per regioni con una spesa media mensile di 1.764 euro (Veneto 3.047 euro) e che oltre il 50% delle famiglie si trova sotto la soglia della poverta’ relativa (1.600 euro per 4 componenti). Andando ai numeri di qualche settore: l’industria ha perduto negli ultimi 2 anni 28 mila posti di lavoro di cui 17 mila nelle costruzioni; la scuola ne ha perduto 12.500 ai quali se ne aggiungeranno altri 4.200 il prossimo anno. “Per uscire dalla crisi- ha detto la Maggio- ci vogliono investimenti, e una nuova politica industriale sia nazionale che regionale. Ci vuole lavoro- ha aggiunto- senza ridimensionamento dei diritti e delle tutele. Ci vogliono anche interventi per il welfare”. E a proposito di fisco piu’ giusto e di welfare, due delle richieste della Cgil, la Maggio ha sottolineato “il paradosso di una regione, che alla fine sconta un’alta pressione fiscale relativa. Siamo un popolo di dipendenti e pensionati che pagano regolarmente le tasse, ma questo stesso popolo riceve in cambio molto poco sul terreno dei servizi”. Lo sciopero di venerdi’ sara’ di 4 ore tranne che a Catania dove si scioperera’ 8 ore . Otto ore di astensione dal lavoro anche per alcune categorie: conoscenza, comunicazione, pubblico impiego e servizi.
Di seguito l’elenco delle manifestazioni:
Palermo- Concentramento alle 9.30 a piazza Croci, corteo fino a piazza Verdi dove si terranno i comizi del segretario della Camera del lavoro, Maurizio Cala’, e della segretaria generale della Cgil Sicilia, Mariella Maggio.
Catania- Concentramento alle 9.30 in piazza Dante, corteo e,in piazza Manganelli,comizio del segretario della Camera del lavoro, Angelo Villari.
Messina- Manifestazione provinciale a Milazzo, con concentramento alle 9.30 in piazza Marconi, corteo e comizio a piano Baele. Parlera’ Lillo, Oceano, segretario della Camera del lavoro.
Trapani- Manifestazione a Castelvetrano, con comizio di Michele Pagliaro, della segreteria regionale Cgil e di Mimma Argurio, segretaria della camera del lavoro.
Siracusa- Il corteo partira’ da piazzale Marconi alle 9 diretto a piazza Archimede dove ci saranno i comizi di Paolo Zappulla e di Nicolo’ Nicolosi, della segreteria nazionale Cgil.
Ragusa- Ci sara’ un corteo e in piazza Cappuccini i comizi di Antonio Riolo, della segreteria regionale Cgil e di Giovanni Avola, segretario della Camera del lavoro.
Enna- manifestazione alle 9.30 nell’Aula polifunzionale del Comune, dove parleranno Elvira Morana, della segreteria regionale Cgil e Rita Magnano, segretaria della Camera del lavoro.
Caltanissetta- Dalle 10 alle 12 sit-in davanti alla Prefettura, comizio di Nino Giannone e poi incontro col Prefetto.
Agrigento-Manifestazione a S. Margherita Belice , in piazza Matteotti, con comizi di Ferruccio
Donato, della segreteria regionale Cgil e di Mariella Lo Bello, segretaria della Camera del lavoro.
E’ una Sicilia in profonda crisi quella che va allo sciopero generale nazionale indetto dalla Cgil per venerdi’. Una Sicilia che ha visto peggiorare le condizioni del mondo del lavoro, “in assenza di provvedimenti del governo Berlusconi –ha detto la segretaria generale della Cgil Sicilia, Mariella Maggio, durante una conferenza stampa- ma anche per le inadeguate politiche del governo regionale”. Per chiedere misure per il lavoro e giustizia sociale, quindi un fisco piu’ equo e welfare, venerdi’ si terranno in Sicilia nove manifestazioni provinciali. “E’ uno sciopero- ha sottolineato la Maggio- che la Cgil offre a tutti, ai propri iscritti, ai non iscritti, agli iscritti agli altri sindacati.
Ci sono infatti dati incontestabili che riguardano una crisi che coinvolge tutti, rispetto alla quale cerchiamo di ottenere risposte”. Disoccupazione quasi doppia rispetto al dato nazionale (14,6% contro 8,7%); tasso di occupazione femminile inferiore al 20%; reddito medio procapiteinferiore del 35% rispetto alla media italiana: sono alcuni dei dati sulla crisi diffusi dalla Cgil. Che, nell’elaborato del Cerdfos, ricorda anche che la Sicilia detiene la maglia nera nella classifica per regioni con una spesa media mensile di 1.764 euro (Veneto 3.047 euro) e che oltre il 50% delle famiglie si trova sotto la soglia della poverta’ relativa (1.600 euro per 4 componenti). Andando ai numeri di qualche settore: l’industria ha perduto negli ultimi 2 anni 28 mila posti di lavoro di cui 17 mila nelle costruzioni; la scuola ne ha perduto 12.500 ai quali se ne aggiungeranno altri 4.200 il prossimo anno. “Per uscire dalla crisi- ha detto la Maggio- ci vogliono investimenti, e una nuova politica industriale sia nazionale che regionale. Ci vuole lavoro- ha aggiunto- senza ridimensionamento dei diritti e delle tutele. Ci vogliono anche interventi per il welfare”. E a proposito di fisco piu’ giusto e di welfare, due delle richieste della Cgil, la Maggio ha sottolineato “il paradosso di una regione, che alla fine sconta un’alta pressione fiscale relativa. Siamo un popolo di dipendenti e pensionati che pagano regolarmente le tasse, ma questo stesso popolo riceve in cambio molto poco sul terreno dei servizi”. Lo sciopero di venerdi’ sara’ di 4 ore tranne che a Catania dove si scioperera’ 8 ore . Otto ore di astensione dal lavoro anche per alcune categorie: conoscenza, comunicazione, pubblico impiego e servizi.
Di seguito l’elenco delle manifestazioni:
Palermo- Concentramento alle 9.30 a piazza Croci, corteo fino a piazza Verdi dove si terranno i comizi del segretario della Camera del lavoro, Maurizio Cala’, e della segretaria generale della Cgil Sicilia, Mariella Maggio.
Catania- Concentramento alle 9.30 in piazza Dante, corteo e,in piazza Manganelli,comizio del segretario della Camera del lavoro, Angelo Villari.
Messina- Manifestazione provinciale a Milazzo, con concentramento alle 9.30 in piazza Marconi, corteo e comizio a piano Baele. Parlera’ Lillo, Oceano, segretario della Camera del lavoro.
Trapani- Manifestazione a Castelvetrano, con comizio di Michele Pagliaro, della segreteria regionale Cgil e di Mimma Argurio, segretaria della camera del lavoro.
Siracusa- Il corteo partira’ da piazzale Marconi alle 9 diretto a piazza Archimede dove ci saranno i comizi di Paolo Zappulla e di Nicolo’ Nicolosi, della segreteria nazionale Cgil.
Ragusa- Ci sara’ un corteo e in piazza Cappuccini i comizi di Antonio Riolo, della segreteria regionale Cgil e di Giovanni Avola, segretario della Camera del lavoro.
Enna- manifestazione alle 9.30 nell’Aula polifunzionale del Comune, dove parleranno Elvira Morana, della segreteria regionale Cgil e Rita Magnano, segretaria della Camera del lavoro.
Caltanissetta- Dalle 10 alle 12 sit-in davanti alla Prefettura, comizio di Nino Giannone e poi incontro col Prefetto.
Agrigento-Manifestazione a S. Margherita Belice , in piazza Matteotti, con comizi di Ferruccio
Donato, della segreteria regionale Cgil e di Mariella Lo Bello, segretaria della Camera del lavoro.
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