giovedì 19 maggio 2011

Operazione "Tetragona"...l'edilizia ancora "nera"

Una vittoria dello Stato e degli imprenditori Gelesi liberi e normali. In Sicilia esistono 475 aziende confiscate di queste troppe chiudono. Difendiamo il valore della confisca. La migliore risposta ai mafiosi nei cantieri.

 L’italia da 24 ore conosce il volto imprenditoriale antimafia di tanti imprenditori Gelesi che hanno deciso di dire basta alla pressione organizzata e gestita dal crimine. La mafia è un fenomeno capace di contaminare il tessuto sociale, inquinare le imprese, condizionare appalti e pezzi importanti di economia, imporre le forniture di materiali per l’edilizia, rendere permeabili gli  enti pubblici.
L’operazione TETRAGONO rende giustizia a quanti a vari livelli, magistratura, forze di polizia e guardia di finanza, con dedizione hanno dedicato anni del proprio tempo a capire come si riorganizzavano le famiglie mafiose gelesi e , soprattutto, a cosa servivano i proventi illeciti di droga ed estorsioni.
Tutto viene riciclato in imprese edili mafiose, riconfermando l’edilizia il settore al centro degli interessi delle cosche mafiose e gli appalti pubblici la più grande passione del crimine non solo siciliano.  
La Sicilia oggi conta 475 aziende confiscate alla criminalità organizzata di queste 167 sono destinate alla liquidazione  e 196 sono uscite dalla gestione per chiusura e fallimento, citiamo questi dati perché anche da questa operazione si ha conferma del valore legislativo e sociale del sequestro e della confisca ma anche da questa operazione può arrivare un serio contributo a pensare che i lavoratori, quelli non segnalati nei cantieri dalle cosche mafiose, devono avere un futuro anche con le imprese sequestrate. In tale direzione, il sindacato siciliano, auspica  che la  nuova normativa sugli appalti pubblici, in discussione al parlamento regionale, approdi definitivamente il legge regionale poiché l’appalto pubblico aggiudicato con il 52% di ribasso aumenta il potere della mafia e destruttura le imprese sane e qualificate.
                                                                             

                                                                                                                                     La Segreteria Regionale
                                                                                      (Ignazio Giudice)
          

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