mercoledì 28 settembre 2011

Costruzioni: Ance, persi 350 mila posti

Fonte: Ansa.it

Dall'inizio della crisi i posti di lavoro persi nelle costruzioni sono circa 230 mila, che raggiungono le 350 mila unita' se si considerano anche i settori collegati alle costruzioni. Lo stima l'Ance, con riferimento all'occupazione dipendente, nel rapporto Congiuntura pubblicato in occasione dell'Assemblea annuale dell'associazione.
''La crisi nel settore ha inevitabilmente generato forti contraccolpi sulla tenuta della struttura produttiva e occupazionale'', evidenzia l'Ance.

martedì 27 settembre 2011

Certificato antimafia, è bufera dopo le parole di Brunetta. Venturi, "il documento non si tocca"

"La certificazione antimafia e' uno strumento fondamentale, probabilmente migliorabile, ma certamente irrinunciabile. Il ministro Brunetta farebbe bene a misurare le parole e lo invito ad attuare veramente la semplificazione burocratica ed amministrativa per andare incontro alle reali esigenze delle imprese e dei cittadimi italiani che ogni giorno combattono contro il muro di gomma della burocrazia". Lo dichiara l'assessore regionale alle Attivita' produttive della Sicilia, Marco Venturi, che prima di ricoprire incarichi di governo e' stato uno dei rappresentanti del nuovo corso della Confindustria siciliana assieme a Ivan Lo Bello, Antonello Montante e Giuseppe Catanzaro. Una nuova epoca caratterizzata da un no deciso ad ogni forma di compromesso con la mafia, dal grande incremento delle denuncie al pizzo e dall' espulsione delle imprese colluse.
"La certificazione antimafia non si tocca - aggiunge -. Si tornerebbe indietro nel tempo, e i poteri occulti riprenderebbero campo facendo camminare assieme imprese compiacenti, politica corrotta e interessi criminali. Certo, nei giorni in cui chiude il Bagaglino, l'uscita di Brunetta potrebbe essere interpretata come una boutade d'avanspettacolo. Purtroppo cosi' non e' ed e' invece, tragicamente infelice e triste". "Ma in un governo nazionale alla deriva, in cui c'e' un ministro del Tesoro che predica rigore chiedendo sacrifici a tutti, e poi si scopre che ha vissuto in un appartamento romano pagando l'affitto in nero, - conclude l'assessore Venturi - probabilmente l'uscita di Brunetta e' assolutamente coerente. A questo punto non stupirebbe se tra i consulenti di Finmeccanica il ministro Brunetta sponsorizzasse la nomina di Matteo Messina Denaro".

Rapporto Svimez: "al sud lavora 1 giovane su 3"

Fonte: Siciliainformazioni.com

"Un Mezzogiorno in recessione, che continua a crescere meno del Centro-Nord, dove lavora ufficialmente meno di un giovane su tre e dove il tasso di disoccupazione reale sarebbe del 25%". A scattare la fotografia dell'economia del Mezzogiorno rivedendo al ribasso le stime Istat e' il Rapporto Svimez 2011.

Nel 2010, infatti, prosegue il rapporto Svimez, il tasso di disoccupazione registrato ufficialmente e' stato del 13,4% al Sud e del 6,4% al Centro-Nord, a testimonianza del permanente squilibrio strutturale del nostro mercato del lavoro. Ma il tasso di disoccupazione "corretto" per lo Svimez schizza al 25,3% : il dato ufficiale, infatti, si legge, " rileva una realta' in parte alterata": "la zona grigia del mercato del lavoro continua ad ampliarsi per effetto in particolare dei disoccupati impliciti, di coloro cioe' che non hanno effettuato azioni di ricerca nei sei mesi precedenti l'indagine. Considerando questa componente, il tasso di disoccupazione effettivo nel Centro-Nord supererebbe la soglia del 10% (ufficiale: 6,4) e al Sud raddoppierebbe, passando nel 2010 dal 13,4% al 25,3% (era stimato nel 23,9% nel 2009).


E la vera e propria emergenza e' tra i giovani. Nel Mezzogiorno, il tasso di occupazione giovanile (15-34 anni) e' giunto nel 2010 ad appena il 31,7% (nel 2009 era del 33,3%): praticamente al Sud lavora meno di un giovane su tre. Situazione drammatica per le giovani donne, ferme nel 2010, al 23,3%, 25 punti in meno rispetto al Nord del Paese (56,5%).

E' come , prosegue il rapporto, "se la debolezza sul mercato del lavoro, legata in tutto il Paese alla condizione giovanile, al Sud si protraesse ben oltre l'eta' in cui ragionevolmente si puo' parlare di giovani. Dal 'brain drain', cioe' dalla ''fuga dei cervelli'', il drenaggio di capitale umano dalle aree deboli verso le aree a maggiore sviluppo, siamo ormai passati al brain waste, lo 'spreco di cervelli', una sottoutilizzazione di dimensioni abnormi del capitale umano formato che non trova neppure piu' una valvola di sfogo nelle migrazioni". In crescita anche gli 'inattivi' che tra il 2003 e il 2010 gli inattivi in eta' da lavoro sono cresciuti di oltre 750 mila unita'.

sabato 24 settembre 2011

Lavoro e nuove relazioni sindacali

Siamo convinti che in questa città, Gela, come nel resto della provincia, possano essere modificate al meglio le relazioni sindacali che non possono non vedere le parti sociali, tanto il sindacato dei lavoratori quanto  il sindacato   delle imprese (confindustria e lega delle cooperative),    raggiungere dignitosi  obiettivi nel mondo del lavoro.
Primo fra tutti “non cancellare le tutele lavorative conquistate nei decenni” e mantenere i livelli occupazionali ponendo quale valore principe e imprescindibile, la tenuta dei livelli occupazionali, in questo caso specifico nell’indoitto della raffineria di Gela, azienda quest’ultima associata a Confindustria.
Da anni, il sindacato degli edili di CGIL – CISL – UIL congiuntamente alle confederazioni provinciali segue la vertenze dei 3 lavoratori ex dipendenti decennali della CEDIS s.r.l. e dopo tanti incontri anche dal Prefetto di Caltanissetta i 3 lavoratori hanno conosciuto, solo 2 dei 3, sei mesi di lavoro presso una impresa edile (Icaro Ecology) che ha avuto lavori esterni ed estranei alla raffineria.
Poi il nulla, neanche una risposta.
Abbiamo appreso dai mezzi d’informazione una notizia positiva che riguarda gli 11 lavoratori ex So.CO.VER. che hanno trovato occupazione, attraverso la mediazione della Lega delle cooperative, nelle cooperative e società edili e metalmeccaniche operanti presso l’indotto della raffineria.
Il sindacato degli edili, cosi come sostenuto anche dai colleghi del settore metalmeccanico, non ha messo da parte il valore dell’accordo Morese, esprime soddisfazione per la preziosa  mediazione della Legacoop e si augura che una soluzione immediata possa trovarsi per tutti quei lavoratori dell’indotto che sono stati estromessi senza alcuna ragione dal ciclo produttivo.
Il sole se sorge per tutti cancella le preoccupazioni di molti nuclei familiari e crea le condizioni minime, indispensabili e necessarie per governare processi sociali di cambiamento che nessuno può pensare di calare dall’alto, neanche l’ENI.

Gela, 24/09/2011
                                                                           I Segretari degli edili CGIL CISL UIL
                                                                            (Ignazio Giudice – Franco Iudici – Diego Strazzanti)

mercoledì 21 settembre 2011

Lavoro: Istat, oltre 2,5 mln irregolari

Fonte: Ansa.it

Oltre il 10% degli occupati in Italia lavora in modo non regolare. Lo rileva l'Istat spiegando che nel 2010 gli occupati irregolari erano 2.548.000 (il 10,3%) sostanzialmente stabili rispetto al 2009. . Nel complesso nel 2010 erano occupate tra regolari e irregolari, 24.643.000 persone con un calo di 196.000 unita' rispetto all'anno prima.
Il calo e' stato dovuto quasi esclusivamente all'occupazione regolare (191.000 occupati in meno) mentre l'occupazione irregolare e' rimasta stabile.

martedì 20 settembre 2011

Appalti, sequestri e difficoltà economiche. Due aziende gelesi al palo

Fonte: Siciliainformazioni.com
Di Rosario Cauchi

Erano in espansione anche al di fuori dei confini siciliani: con appalti ottenuti su importanti tratte del cantiere che non chiude mai, quello dell'autostrada Salerno – Reggio Calabria.

Ma, adesso, fanno fatica a rimanere sul mercato con inevitabili ripercussioni sui dipendenti.

Nel luglio del 2009, infatti, iniziarono i primi problemi per i titolari della Igm srl e della Icam srl, attive nel settore del calcestruzzo e degli scavi, con sede a Gela.
Sandro Missuto, giovane responsabile del gruppo edile, venne arrestato nell'ambito dell'indagine “Cerberus” con l'accusa di aver fatto da prestanome al capo di cosa nostra gelese Daniele Emmanuello.

Le due aziende vennero poste sotto sequestro.

Gli investigatori riuscirono a scoprire un presunto accordo fra le imprese di Missuto e l'importante società romana Safab: per stare tranquilli anche all'interno dei cantieri siciliani,i dirigenti dell'azienda laziale avrebbero deciso di avere un unico sub appaltatore di fiducia, Missuto con Igm e Icam.

All'inchiesta “Cerberus” seguì, nel dicembre dello stesso anno, quella “Compendium”: e, a dodici mesi di distanza, un maxisequestro da 25 milioni di euro in grado di assorbire il patrimonio dell'imprenditore gelese e le sue imprese.

“Mi sono occupato delle due aziende di Gela – dice l'avvocato palermitano Rosario Di Legami – per oltre due anni, perché nominato amministratore giudiziario. Purtroppo, l'attività della Icam, dopo le note vicende, si è immediatamente bloccata. Quella della Igm, invece, è proseguita con profitto riuscendo a garantire l'occupazione di tutti gli operai”.

Lo scorso dicembre, però, giunge la doccia fredda: la Safab, principale committente dell'azienda gelese, non riesce ad ottenere la certificazione antimafia.

Immediato il blocco di tutti i cantieri aperti sull'Isola, da Trapani a Siracusa, e , di conseguenza, di qualsiasi subappalto: compresi quelli aperti con la Igm.

“Normalmente – ammette il professionista – quando la mamma inizia ad avere problemi questi, inevitabilmente, si trasferiscono anche sui figli”.

Stipendi versati regolarmente, occupazione assicurata, cantieri aperti, nonostante il turbinio giudiziario, e, d'un tratto, i cancelli dello stabilimento di Gela iniziano ad aprirsi con minore frequenza.

“Senza i pagamenti necessari – spiega l'avvocato – non potevamo, a nostra volta, assicurare nulla ai lavoratori”.

Diversi sono stati i tentativi di riprendere in mano la situazione: dalla mancata fusione con la gemella Icam alla collaborazione con altre aziende.

“Capitava – ammette Di Legami – che imprenditori interessati ad avviare lavori insieme alla società da me gestita si tiravano indietro non appena sentivano parlare di amministrazione giudiziaria”.

Difficoltà che si sono estese ai circa trenta lavoratori in forza alla Igm: oggi, in attesa dell'insediamento del nuovo amministratore giudiziario, l'avvocato Salvatore Licata.

Fonti sindacali, informate sulle vicende del cantiere trapanese dell'acquedotto Montescuro Ovest, opera appaltata, per almeno due milioni e mezzo di euro, alla Safab, fanno sapere che la certificazione antimafia potrebbe essere rilasciata nuovamente al gruppo romano.

Uno spiraglio che garantirebbe un sospiro di sollievo anche agli operai della Igm, impegnati a loro volta nei lavori.


In Sicilia, la crisi economica si fa sempre più aggressiva: e, in molti casi, le colpe dei padroni ricadono sui loro dipendenti.


 

lunedì 19 settembre 2011

Ance, prospettive drammatiche in edilizia

Fonte: Ansa.it

''La prospettiva del settore edile alla luce dei tagli dei finanziamenti alle opere pubbliche e' drammatica'': lo ha detto Paolo Buzzetti, presidente dell'Ance a lato dell'intervenuto all'assemblea generale del Collegio Costruttori di Alessandria. Buzzetti ha spiegato che la situazione ''e' anche peggiorata con la crisi di questa estate sul piano finanziario, cioe' abbiamo pagamenti in grandissimo ritardo da parte delle amministrazioni pubbliche, e non se ne vede una via di uscita''.

martedì 13 settembre 2011

L'allarme dell'Ance: crollo dei bandi di gara in Sicilia

Fonte: Siciliainformazioni.com

L'Osservatorio regionale dell'Ance Sicilia sull'andamento delle opere pubbliche ha rilevato che lo scorso mese di agosto si e' registrato l'ennesimo crollo dei bandi di gara pubblicati sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana. In dettaglio, quanto agli importi posti in gara la flessione e' stata di -29,46% rispetto ad agosto 2010, mentre il calo complessivo dei primi dieci mesi del 2011 - rispetto allo stesso periodo dello scorso anno - e' stato di -20,77%. Nel corso di quest'anno i mesi peggiori sono stati gennaio (-32,94%), maggio (-48,45%), luglio (-33,55%) e agosto (-29,46%). Le province piu' penalizzate nel periodo gennaio-agosto sono state Catania (-41,27%) e Messina (-47,03%). Il trend negativo del settore delle opere pubbliche nell'Isola dura costantemente da quattro anni: -46,02% nel 2008, -25,29% nel 2009, -1,24% nel 2010 e -20,77% nel 2011.

Costruzioni: in sei mesi -37.000 addetti

Fonte: Ansa.it

Cinque milioni di ore di lavoro andate perse, una contrazione occupazionale di 37mila posti, oltre 7.200 societa' uscite dal mercato. Sono i numeri del settore italiano delle costruzioni nei primi sei mesi 2011, secondo la Cnce (Commissione nazionale delle casse edili).
Considerando anche l'indotto la riduzione occupazionale dalla seconda meta' del 2008 ad oggi si aggira intorno a 300.000 lavoratori in meno.

martedì 6 settembre 2011

Sciopero: partecipazione record in Sicilia. Cgil, "in trentamila tra Palermo e Catania"

Fonte: Siciliainformazioni.com

Ventimila a Palermo, 10 mila a Catania, 4 mila a Messina, 2.500 a Trapani, migliaia nelle altre citta’: sono questi i numeri delle manifestazioni Cgil in Sicilia, secondo le stime degli organizzatori.

Nei cortei anche amministratori locali, a Trapani, ad esempio, ha anche preso la parola dal palco della manifestazione il segretario regionale dell’Anci. La Cgil ha fornito inoltre alcuni dati sulla partecipazione allo sciopero che ha visto l’adesione in parecchie realta’ anche di lavoratori di altre sigle sindacali.

Cosi’, ad esempio, alla St Microelectronics di Catania dove l’intera Rsu, dunque anche Fim, Uilm e Ugl, ha aderito formalmente alla protesta con un documento. Analogamente alle Acciaierie di Sicilia. Ecco alcuni numeri dal campione scelto dal sindacato: allo stabilimento Fincantieri di Palermo hanno scioperato 430 lavoratori sul totale di 525 (pari all’82%), e di 213 iscritti alla Cgil. Alla Stm di Catania le adesioni sono state dell’80% pari a 3.200 scioperanti.

E ancora: 100% di adesione alla Vini Corvo e alla Coalma di Palermo (industria alimentare), 53% alla Santoro Marmi di Trapani, 42% al comune di Randazzo (Catania), 100% alla laterizi Fauci di Sciacca, 40% alle acciaierie di Messina e 70% nell’indotto della raffineria, 100% all’Esa di Palermo, 20% alla provincia regionale di Palermo, 100% all’archivio di Stato di Agrigento, 76% alla Sicilmarmi di Trapani, 10% nel cantiere del raddoppio ferroviario dei Cefalu’, 30 % negli uffici palermitani del Tar Sicilia, 10% al comune di Palermo, 8% all’ospedale Villa Sofia del capoluogo, 34% alle imposte dirette di Catania, 30% al comune di Enna, 67% all’Atigroup di Bagheria. A Siracusa ha scioperato il 100% dei lavoratori edili dell’area indutriale.

lunedì 5 settembre 2011

Presentazione Osservatorio Edilizia e Legalità a Gela

Venerdì 9 settembre, dalle ore 9:30 presso l'Hotel Sileno di Gela, verrà presentato, sua mia iniziativa, l'Osservatorio Nazionale per la Legalità nel Settore delle Costruzioni.
Saranno presenti:
Franco Tarantino - Segretario regionale Fillea - Cgil Sicilia
Pier Luigi Vigna - Presidente Osservatorio Nazionale per la Legalità nel Settore delle Costruzioni e magistrato
Lucia Lotti - Procuratore della Repubblica di Gela
Giovanbattista Tona - magistrato Caltanissetta
Antonio Riolo - Segretario regionale Cgil Sicilia
Sergio Lari - Procuratore capo Caltanissetta
Antonello Montante - Presidente Confindustria Caltanissetta
Giuseppe Lumia - Senatore della Repubblica
Calogero Speziale - Presidente Commissione Regionale Antimafia
Salvatore Lo Balbo - Segretario Nazionale Fillea - Cgil
                                                 Modera Nino Amadore - Giornalista Il Sole 24 Ore

Un saluto verrà portato anche dal sindaco di Gela Angelo Fasulo

Istituito nei mesi scorsi, l'Osservatorio Nazionale per la Legalità nel Settore delle Costruzioni e Settori Affini della Fillea Cgil Nazionale nasce per contribuire in maniera sempre più concreta a liberare dalla presenza oppressiva delle mafie le lavoratrici e i lavoratori e, più in generale, l’Italia.
Questa presenza nel settore ha raggiunto livelli e arroganze sempre più pervasive e, nel rivendicare una più efficiente ed efficace coerenza dello Stato nell’ opera di prevenzione, di repressione e di liberazione dell’Italia da questo cancro, riteniamo che anche le forze sociali ed economiche debbano in maniera sempre più radicale fare fino in fondo la propria parte.
La Fillea e la Cgil sono state da sempre alla testa di questo movimento di liberazione dell’Italia, e in particolare del Sud, dal cancro mafioso e abbiamo valutato positivamente le scelte che tante organizzazioni economiche hanno fatto e fanno per affermare i principi della democrazia economica.
L’OSSERVATORIO si propone di fare emergere le drammatiche conseguenze che le lavoratrici e i lavoratori subiscono in ordine alla presenza delle mafie, che si manifesta oltre che con la privazione dei diritti civili con una recrudescenza del lavoro nero e del caporalato.
In questo contesto l’OSSERVATORIO vuole rappresentare un momento di ulteriore avanzamento e di riferimento di quanti si trovano da questa parte della barricata, perché è chiaro che, malgrado gli importanti risultati degli ultimi vent’anni che lo Stato, i cittadini e le organizzazioni sociali hanno ottenuto, rimane ancora tanta la strada da fare per una sconfitta di tutte le organizzazioni mafiose e della cultura mafiosa.
Gli scopi dell’Osservatorio si possono sintetizzare nella volontà della Fillea di continuare a contrastare con maggiore decisione le infiltrazioni mafiose nei luoghi di lavoro, lo sfruttamento degli esseri umani, l’uso distorto del denaro pubblico, lo scempio del territorio.


Ignazio Giudice
Segreteria Regionale Fillea Cgil Sicilia

domenica 4 settembre 2011

Manovra, sì al licenziamento con accordo sindacale

Fonte: Ansa.it

Via libera della Commissione Bilancio del Senato alla manovra. La Commissione ha votato il mandato al relatore e il decreto, modificato, approderà da martedì all'Aula del Senato. L'assemblea ha tempo fino a sabato per l'ok definitivo, poi il provvedimento passerà alla Camera.
I contratti di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale "operano anche in deroga alle disposizioni di legge" e "alle relative regolamentazioni contenute nei contratti collettivi nazionali". E' quanto esplicita un emendamento alla manovra, presentato dalla maggioranza e approvato dalla Commissione Bilancio del Senato. Tra le materie per le quali è possibile la deroga dalla legge e dai contratti nazionali figura anche il licenziamento. Salve solo la "Costituzione nonché i vincoli derivanti dalle normative comunitarie e dalle convenzioni internazionali sul lavoro".
"Le modifiche della maggioranza di governo all'articolo 8 indicano la volontà di annullare il contratto collettivo nazionale di lavoro e di cancellare lo Statuto dei lavoratori, e non solo l'articolo 18, in violazione dell'articolo 39 della Costituzione e di tutti i principi di uguaglianza sul lavoro che la Costituzione stessa richiama". Così il leader della Cgil, Susanna Camusso, sul nuovo art.8 della manovra che esplicita per gli accordi aziendali e territoriali la possibilità di derogare alla legge ed ai contratti nazionali, anche sul licenziamento. "Il governo autoritario distrugge autonomia parti", aggiunge.
"Il governo sconfitto sulle pensioni vuole ora distruggere l'autonomia e l'autorevolezza del sindacato e, così come per le pensioni, i segretari di Cisl e Uil non si accorgono di quello che sta succedendo e parlano d'altro", afferma Camusso. Il segretario generale della Cgil sottolinea "ancora una volta il comportamento autoritario del governo che interviene sull'autonomia contrattuale delle parti con una scelta - dice - senza precedenti nella storia della nostra Repubblica". Per il numero uno di Corso d'Italia, inoltre tali previsioni "negano il principio di rappresentatività che non può che essere dato dall'iscrizione al sindacato e dal voto dei lavoratori che viene invece escluso dalle modalità previste dall'articolo 8". "Nessuno - aggiunge Camusso - ci racconti che quell'articolo é coerente con l'ipotesi di accordo del 28 giugno con Confindustria che aveva come cardini il ruolo del contratto collettivo nazionale di lavoro e la misura della rappresentatività connessa al voto dei lavoratori: tanto che in assenza del voto dei rappresentanti sindacali si rendeva per la prima volta obbligatorio, in un accordo con le controparti, il voto dei lavoratori".
La Cgil "non rinuncerà a nessuno strumento per cancellare l'articolo 8" sulla contrattazione aziendale, previsto dalla manovra anti-crisi del governo. Lo ha ribadito la Camusso, a margine di un confronto con l'ex presidente del Senato ed ex segretario della Cisl, Franco Marini, nell'ambito della Festa democratica nazionale. "Le modifiche che hanno introdotto al già pessimo e da stralciare articolo 8 - ha detto Camusso - sono modifiche che mettono in discussione il contratto nazionale di lavoro e lo Statuto dei lavoratori, non solo l'articolo 18, ma tutto lo Statuto. Violano un principio costituzionale fondamentale, che é quello dell'uguaglianza dei lavoratori e dell'uguaglianza della loro retribuzione e dei loro diritti". Per la segretaria generale della Cgil, il governo "va avanti e indietro, cambia opinione in continuazione, con un unico tratto che continua ad esserci: vendicarsi nei confronti del lavoro e delle organizzazione sindacali". "Abbiamo lo sciopero del 6 settembre - ha concluso - e quella sarà l'occasione in cui coglieranno l'umore delle lavoratrici e dei lavoratori rispetto a queste scelte".
"Di minuto in minuto le ragioni dello sciopero generale della Cgil crescono", ha aggiunto Susanna Camusso. "Il tratto della manovra economica, di quella di luglio e di quella di agosto continua ad essere un tratto di profonda iniquità sociale. Si continua a far pagare i soliti noti - ha aggiunto la Camusso -, non si chiede un contributo a chi ha di più e a chi dovrebbe dare di più. Non c'é attenzione al lavoro, non c'é nulla per la crescita e quindi la disoccupazione continuerà ad aumentare". "Si dice ai giovani aspettate o andatevene da questo Paese. Con delle manovre così - ha concluso la segretaria della Cgil - si decide un futuro di inseguimento del cosiddetto rigore dei conti pubblici, senza nessuna proposta per le persone in carne e ossa".

giovedì 1 settembre 2011

Crisi occupazionale senza fine in provincia di Caltanissetta: in aumento il lavoro nero

Fonte: Siciliainformazioni.com
Di Rosario Cauchi

Forse non era necessario consultare i dati sull'occupazione in provincia di Caltanissetta, resi noti dalla locale sezione di Confartigianato, per accorgersi che la ferita della mancanza di lavoro continua a non avere alcuna sutura.

“Riflettiamo su un dato significativo – dice il presidente dell'associazione nissena degli artigiani Tarcisio Beniamino Sberna – nella fascia d'età che va dai quindici ai ventiquattro anno, il tasso di senza lavoro in provincia raggiunge l'apice del 60,4%. Un risultato sconvolgente”.

Ma i dati non sono più consolatori neanche rispetto a fasce di età superiori: i senza occupazione che non hanno ancora superato i trentacinque anni raggiungono il 33,9% a fronte di una media nazionale del 15,9%.

Neanche settori che, fino a qualche anno fa, trainavano la fragile economia nissena, con in testa l'edilizia, godono di buona salute.

“Purtroppo – ammette il componente della segreteria regionale della Fillea Cgil Ignazio Giudice – nei cantieri il lavoro non c'è più e, quando c'è, si presenta sotto forme di assoluta precarietà”.

Secondo il sindacato, infatti, in questo settore aumentano i contratti part – time, utilizzati, però, per coprire intere giornate di lavoro.

“Ma come si fa – si chiede Giudice – a pensare che un manovale, impegnato all'interno di un cantiere, possa lavorare solo quattro ore a giornata? Io, personalmente, non ne ho mai conosciuti”.

Non mancano neanche i lavoratori a chiamata: ovvero, operai edili impegnati solo in presenza di particolari bisogni e che, di conseguenza, devono sempre farsi trovare pronti alla convocazione.

“Questa realtà – conclude il sindacalista – è prova di uno stato di assoluto degrado dei diritti di base dei lavoratori, sempre più sottratti a tutele loro spettanti. Perché, allora, meravigliarsi dei tanti incidenti, mortali e non?”.