Fonte: Siciliainformazioni.com
Di Rosario Cauchi
Forse non era necessario consultare i dati sull'occupazione in provincia di Caltanissetta, resi noti dalla locale sezione di Confartigianato, per accorgersi che la ferita della mancanza di lavoro continua a non avere alcuna sutura.
“Riflettiamo su un dato significativo – dice il presidente dell'associazione nissena degli artigiani Tarcisio Beniamino Sberna – nella fascia d'età che va dai quindici ai ventiquattro anno, il tasso di senza lavoro in provincia raggiunge l'apice del 60,4%. Un risultato sconvolgente”.
Ma i dati non sono più consolatori neanche rispetto a fasce di età superiori: i senza occupazione che non hanno ancora superato i trentacinque anni raggiungono il 33,9% a fronte di una media nazionale del 15,9%.
Neanche settori che, fino a qualche anno fa, trainavano la fragile economia nissena, con in testa l'edilizia, godono di buona salute.
“Purtroppo – ammette il componente della segreteria regionale della Fillea Cgil Ignazio Giudice – nei cantieri il lavoro non c'è più e, quando c'è, si presenta sotto forme di assoluta precarietà”.
Secondo il sindacato, infatti, in questo settore aumentano i contratti part – time, utilizzati, però, per coprire intere giornate di lavoro.
“Ma come si fa – si chiede Giudice – a pensare che un manovale, impegnato all'interno di un cantiere, possa lavorare solo quattro ore a giornata? Io, personalmente, non ne ho mai conosciuti”.
Non mancano neanche i lavoratori a chiamata: ovvero, operai edili impegnati solo in presenza di particolari bisogni e che, di conseguenza, devono sempre farsi trovare pronti alla convocazione.
“Questa realtà – conclude il sindacalista – è prova di uno stato di assoluto degrado dei diritti di base dei lavoratori, sempre più sottratti a tutele loro spettanti. Perché, allora, meravigliarsi dei tanti incidenti, mortali e non?”.
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