Fonte: tg10.it
In tanti abbiamo seguito con interesse il reportage curato dalla vostra emittente in relazione alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Rosario Trubia e I'analisi sociale -giudiziaria che iI procuratore Lari, il dirigente Dia Marino, il colonnello Ardizzone ed il colonnello d' Agata hanno avuto modo di esplicitare durante il reportage, cosi come abbiamo seguito la selezione accurata che la redazione ha fatto delle immagini risalenti ai tristi anni '90. Lo scrive in una nota, il segretario provinciale della Fillea – Cgil, Ignazio Giudice. Cosa emerge dalle riflessioni ascoltate? La mafia esiste ed e’ forte; il settore edile era e continua ad essere il più esposto all'interesse mafioso; ciò che negli anni abbiamo denunciato e cioè che la mafia a Gela ed in provincia di Caltanissetta aveva forti ramificazioni nel settore delle forniture di materiali nel settore edile, era più che vera; il protocollo di legalità attuale va urgentemente modificato poiché il rischio che le forniture di cemento, sabbia e ferro siano oggetto di imposizioni nei cantieri pubblici è verosimile e proprio per queste ragioni va istituito un albo in prefettura dei fornitori: la strada per liberare i cantieri dalla mafia – chiude Giudice - è lunga ma è possibile e la stampa ha il suo ruolo civile.
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