Luigi Scivoli
Fonte: "La Sicilia" ed.Caltanissetta
L'appello lanciato dal presidente provinciale dell'Ance (Associazione nazionale costruttori edili) Michelangelo Geraci è stato subito raccolto dai sindacati del settore che condividono l'allarme lanciato e sono ugualmente preoccupati per la grave e profonda crisi dell'edilizia della provincia che attraversa un periodo di stasi con la perdita nell'anno in corso di ben 3.000 posti di lavoro oltre a tutti quegli altri (sono tanti) dell'indotto.
I sindacati si sono subito mobilitati e ieri si è svolto il primo incontro degli stati generali di settore delle organizzazioni sindacali. L'incontro si è svolto nella sede dell'Ance. C'erano Nunzio Mangione per la Cisl, Diego Strazzante per la Uil e Ignazio Giudice per la Cgil. Scopo precipuo dell'incontro è stato di attivarsi immediatamente contro la crisi del settore edilizio per cercare di ridargli l'ossigeno che gli manca e, quindi, di rilanciarlo. «È stato - hanno precisato i rappresentanti sindacali che si sono riuniti - un incontro preliminare che prelude a successive riunioni durante le quali saranno messe a punto le iniziative che intendiamo portare avanti per il rilancio del settore edilizio che attualmente è fortemente penalizzato e che ha già creato e continua a creare la perdita di un considerevole numero di posti di lavoro aumentando la disoccupazione e aggravando ulteriormente la già pesante condizione economica della provincia».
Intanto hanno già deciso di indire una riunione per il prossimo 26 novembre alla quale saranno invitati a partecipare tutti i sindaci della provincia, i dirigenti dei vari dipartimenti, tutte le istituzioni.
«Vogliamo capire - hanno detto ancora i rappresentanti sindacali - quali sono le opere pubbliche e private immediatamente cantierabili per rimuovere eventuali ostacoli che si frappongono alla loro realizzazione e avviarle subito».
I sindacati chiedono nel contempo lo snellimento delle procedure al fine di favorire l'avvio dei lavori. Nella riunione annunciata per il 26 novembre pensano di affrontare anche la funzionalità degli sportelli unici per le attività produttive istituiti presso i Comuni ma non tutti funzionanti per remore di varia natura «che vanno - hanno detto - subito rimosse per mettere in moto procedure snelle e veloci».
Sarebbe stato, comunque, opportuno che si fosse intervenuto prima per evitare che si arrivasse a questo stato comatoso dell'edilizia che ha sempre costituito il settore portante dell'economia della provincia, e non solo per l'edilizia.
I sindacati si sono subito mobilitati e ieri si è svolto il primo incontro degli stati generali di settore delle organizzazioni sindacali. L'incontro si è svolto nella sede dell'Ance. C'erano Nunzio Mangione per la Cisl, Diego Strazzante per la Uil e Ignazio Giudice per la Cgil. Scopo precipuo dell'incontro è stato di attivarsi immediatamente contro la crisi del settore edilizio per cercare di ridargli l'ossigeno che gli manca e, quindi, di rilanciarlo. «È stato - hanno precisato i rappresentanti sindacali che si sono riuniti - un incontro preliminare che prelude a successive riunioni durante le quali saranno messe a punto le iniziative che intendiamo portare avanti per il rilancio del settore edilizio che attualmente è fortemente penalizzato e che ha già creato e continua a creare la perdita di un considerevole numero di posti di lavoro aumentando la disoccupazione e aggravando ulteriormente la già pesante condizione economica della provincia».
Intanto hanno già deciso di indire una riunione per il prossimo 26 novembre alla quale saranno invitati a partecipare tutti i sindaci della provincia, i dirigenti dei vari dipartimenti, tutte le istituzioni.
«Vogliamo capire - hanno detto ancora i rappresentanti sindacali - quali sono le opere pubbliche e private immediatamente cantierabili per rimuovere eventuali ostacoli che si frappongono alla loro realizzazione e avviarle subito».
I sindacati chiedono nel contempo lo snellimento delle procedure al fine di favorire l'avvio dei lavori. Nella riunione annunciata per il 26 novembre pensano di affrontare anche la funzionalità degli sportelli unici per le attività produttive istituiti presso i Comuni ma non tutti funzionanti per remore di varia natura «che vanno - hanno detto - subito rimosse per mettere in moto procedure snelle e veloci».
Sarebbe stato, comunque, opportuno che si fosse intervenuto prima per evitare che si arrivasse a questo stato comatoso dell'edilizia che ha sempre costituito il settore portante dell'economia della provincia, e non solo per l'edilizia.
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