La crisi economica che sta investendo il nostro Paese e la vita delle famiglie italiane ha bisogno di risposte che il Governo non sta dando. C’è bisogno di sostenere i redditi e le famiglie, di rafforzare le protezioni dei servizi pubblici, di investimenti per rilanciare l’economia puntando su industrie basate su innovazione, ricerca, qualità del lavoro, c’è bisogno di risorse per realizzare soluzioni necessarie a ridurre le distanze tra l’Italia ed il resto dell’Europa e tra il Mezzogiorno ed il resto del Paese.
Il Governo sceglie invece la strada dei “tagli indiscriminati ai servizi, ai diritti, al lavoro, ai redditi”. Ancora pagano e pagheranno i conti di una politica sbagliata saranno i lavoratori dipendenti ed i pensionati, ancora una volta uno schiaffo ai lavoratori. Noi degli edili lo sappiamo bene perché nel nostro settore da mesi vediamo un drammatico calo della produzione, l’aumento di cassa integrazione, la crisi di grandi industrie e di interi distretti produttivi, migliaia di posti di lavoro, a cominciare dai precari, dai giovani, dalle donne, dai migranti. Possiamo assistere fermi al declino del paese? Possiamo far finta di non conoscere i numeri della crisi del settore delle costruzioni nella nostra provincia? ASSOLUTAMENTE NO!!! E’ urgente legare la questione del lavoro con i nodi infrastrutturali per evitare che la pesante crisi economica venga accompagnata dall’isolamento del territorio ad iniziare dalle città che sempre più hanno scuole disastrate, sottoservizi urbani (es. fogne) risalenti al dopoguerra, illuminazione pubblica scadente, collegamenti stradali attraverso le regge trazzere. PERIODO: 01 Ottobre 2008 – 30 Settembre 2009 (due semestri)
Numero operai: 5025
Numero imprese: 970
Totale ore lavorate: 3303273 Totale retribuzioni lorde: € 31.345.522,28
PERIODO: 01 Ottobre 2009 – 30 settembre 2010 (due semestri)
Numero operai: 4091
Numero imprese: 816
Totale ore lavorate: 2331159 Totale retribuzioni lorde: € 22.474.904,83
Vi è un ulteriore dato che rende ancora più drammatica l’economia della provincia di Caltanissetta e riguarda l’ultimo semestre 2010 del settore delle costruzioni:
Numero operai: 3010
Numero imprese: 606
Totale ore lavorate: 1124281 Totale retribuzioni € 10.899.752,76
Stiamo perdendo ogni giorno decine di lavoratori, d’imprese, di economia legale, opportunità di crescita economica e anche di speranza in un futuro diverso e migliore.
Il settore delle costruzioni da sempre e su scala internazionale è, così come sostenuto dalla teoria economica della finanza congiunturale e secondo l’impostazione originale del famoso economista Keynes , la politica fiscale avrebbe dovuto essere realizzata soprattutto tramite programmi di lavori pubblici (infrasstrure, grandi opere, manutenzioni straordinarie etc..) da realizzarsi durante le fasi di depressione. Tali spese avrebbero dovuto essere finanziate con gli avanzi di bilancio realizzati durante le fasi di espansione economica. Questa impostazione venne adottata in quasi tutti i paesi occidentali nel dopoguerra portando alla sviluppo infrastrutturale del paese e quindi dei territori.
In provincia di Caltanissetta tra il 2008 - 2009 e l’ultimo semestre 2010 abbiamo perso 2015 lavoratori, 364 imprese ed abbiamo ridotto le retribuzioni lorde ad un terzo da 31 milioni di euro a quasi 11 milioni di euro.
Quale lettura dare a questi dati? Sicuramente non hanno chiuso 364 imprese e sicuramente non hanno perso occupazione 2015 lavoratori, sicuramente è aumentato il lavoro irregolare, nero, in mano alla mafia, in mano ad imprenditori che abbassando i costi e creando concorrenza scleale sfruttano i lavoratori e inginocchiano tante imprese che vogliono attenersi alle regole, dalla sicurezza, ai diritti contrattuali.
Cosa possiamo fare?
Intanto invitare il Governo Lombardo ad aumentare i soldi per finanziare le missioni degli ispettori che nel 2008 per la provincia di Caltanissetta erano pari a € 63.000,00 e nel 2010 si sono ridotte a € 41.000,00, a danno di un ispettorato del lavoro che nel 2009 ha scoperto 539 lavoratori in nero e 1379 irregolari su yn totale di 2175 lavoratori contattati e che già nel primo semestre 2010 ha scoperto 285 lavoratori in nero e 1297 irregolari.
Questa attività per la regione siciliana significa incamerare soldi e per esempio nel 2009 solo dalla nostra provincia la regione ha incassato 800 mila euro e quando tutte le imprese pagheranno le sanzioni si arriverà a 4 milioni e 600 mila euro perché tale è l’ingiunto. La FILLEA CGIL lo ha sostenuto anche durante i lavori della conferenza permanente sulla sicurezza nei luoghi di lavoro istituita dalla prefettura, è l’ora di coinvolgere i sindaci e le committenti che appaltano opere al fine di aumentare il controllo e rispettare lavoratori e imprese perbene.
Gela, 30 Ottobre 2010
Il Segr. Gen.le Fillea Cgil CL
(Ignazio Giudice)
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