Di Rosario Cauchi
Fonte: Siciliainformazioni.com
Legambiente nazionale, attraverso il suo presidente Vittorio Cogliati Dezza, lancia un messaggio alla magistratura siciliana, “attenzione allo sviluppo del business delle energie alternative”.
Proprio Vittorio Cogliati Dezza, affiancato dal presidente della sezione siciliana Domenico Fontana, ha incontrato il procuratore capo di Palermo Francesco Messineo per informarlo sugli sviluppi riscontrati sul tema dall'associazione.
Legambiente, infatti, grazie ai controlli e agli approfondimenti svolti sul territorio siciliano, ha voluto sollecitare gli stessi inquirenti: il mercato delle energie alternative, assai sviluppato sull'isola, rischierebbe, infatti, pericolose infiltrazioni.
“Purtroppo-ha dichiarato Cogliati Dezza-la criminalità organizzata ha da tempo fiutato l'affare, come dimostrato da alcune inchieste giudiziarie, e difficilmente si accontenterà di una piccola fetta della torta”.
Secondo i massimi rappresentanti di Legambiente, l'energia prodotta in Sicilia deve essere veramente pulita, quindi assolutamente estranea ad una filiera controllata, direttamente o indirettamente, da figure di dubbio profilo.
L'isola produce, al momento, un quarto dell'intera mole di energia eolica generata dal paese: le preoccupazioni maggiori, però, stando a Fontana e Cogliati Dezza, deriverebbero dal settore del fotovoltaico.
“Si è venuto a creare-aggiunge il presidente nazionale di Legambiente-un vero mercato delle autorizzazioni essenziali per l'avvio degli impianti fotovoltaici sparsi sul territorio regionale, in alcuni casi, purtroppo, le procedure vengono facilitate da sviluppatori assai interessati all'affare”.
Gli esponenti di Legambiente, a quanto trapela, avrebbero suggerito al procuratore di Palermo Messineo un rafforzamento dei controlli sulle fasi preliminari degli iter autorizzativi.
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